Per una comunità che rende giustizia, per una giustizia che rende comunità
L’Innominato è:
- un gruppo informale e aperto a cui partecipano cittadine e cittadini, organizzazioni non profit e enti istituzionali accomunati dall’interesse per il tema della Giustizia Restorativa, nonché dalla sintonia di sentimenti e intenti.
- un gruppo comunitario dove ogni partecipante è “Antenna’ e ‘Ponte’ con la Comunità.
- Un gruppo culturale che dissemina la visione della Giustizia Restorativa e della Comunità Restorativa.
- Un gruppo operativo che progetta e realizza pratiche restorative sul territorio.
Chi arriva a Tecla, poco vede della città, dietro gli steccati di tavole, i ripari di tela di sacco, le impalcature, le armature metalliche, i ponti di legno sospesi a funi o sostenuti da cavalletti, le scale a pioli, i tralicci. Alla domanda: – Perché la costruzione di Tecla continua così a lungo? – gli abitanti senza smettere d’issare secchi, di calare fili a piombo, di muovere in su e giù lunghi pennelli. – Perché non cominci la distruzione, – rispondono. E richiesti se temono che appena tolte le impalcature la città cominci a sgretolarsi e a andare in pezzi, soggiungono in fretta, sottovoce: – Non soltanto la città.
Se, insoddisfatto delle risposte, qualcuno applica l’occhio alla fessura d’una staccionata, vede gru che tirano su altre gru, incastellature che rivestono altre incastellature, travi che puntellano altre travi. – Che senso ha il vostro costruire? – domanda. – Qual è il fine d’una città in costruzione se non una città? Dov’è il piano che seguite, il progetto?
– Te lo mostreremo appena terminata la giornata; ora non possiamo interrompere, – rispondono.
Il lavoro cessa al tramonto. Scende la notte sul cantiere. È una notte stellata. – Ecco il progetto, – dicono.